febbraio, 19**- 20**

Ho gustato il dolce nettare dei tuoi occhi servito su tovaglie di lino ricamate.
Ho assaporato piatti dolcissimi, creme e dessert in cui perdere la cognizione del tempo e precipitare in un sogno senza triste fine, poi ho assaggiato portate amare e salate come l’acqua del mare ma come questa profumate e agitate.

…Sed de gustibus non voglio parlare, amo il cibo come amo la vita, come amo la poesia e i sogni, vorrei perdermi in un piatto di lenticchie giganti o navigare senza fine, novello Ulisse, in un oceano di spaghetti ai frutti di mare, oppure pattinare su un lago di crema catalana per abbracciare la ciliegina sulla torta.
Posso soltanto sognare e viaggiare sul treno della mia fantasia ma posso cercare di trasformare tutto questo in segno e in colore e raccontare i miei viaggi in un diario gastronomico, …Sed de gustibus… 

Notte di vento,
tempesta rabbiosa e grigia,
volano via, come foglie morte in autunno,
i sogni, le illusioni,
restano, forse,
i ricordi.
***
Giro la schiena per non vedere,
tutto passa sopra di me ferendomi, graffiandomi,
sento il tempo appena passato
urlare la mia follia
e cerco di nascondermi per evitare
la rabbia scura della memoria.
La Sirena Sidgi,
muta nella tazza del caffè appena bevuto,
guarda, spettatrice assente.
E passa tutto,
la cioccolata Chuao,
i libri di Neruda e di Hikmet,
la valigia dei viaggi,
il profumo delle notti,
il vino non bevuto…
E resta solo la solitudine di una notte
come tante altre… (Francesco Musante)

Con testi di Mario Soldati e Salvatore Marchese

Illustrato con i dipinti di Francesco Musante a colori